Storia del KendoIl Kendō è “La via della spada”. Quest’arte rappresenta lo sviluppo della scherma giapponese dopo la fine dell’epoca feudale per evitare la sua scomparsa, a causa dell’abolizione del diritto per i Samurai di poter portare la spada in pubblico.

La storia del kendo iniziò dallo sviluppo del Kenjutsu “Arte della spada” attorno al 1750. Il kenjutsu ebbe i suoi arbori attorno all’anno mille con la creazione di spade a filo unico curve. In quell’epoca si vede la nascita della famosa Katana, più comoda e micidiale della Tachi (La spada lunga, sempre ad un unico filo), per la sua facilità nell’estrazione, che permise la nascita del Iaijutsu.

Lo sviluppo di quest’arte di combattimento trova origine da uomini come Nagahide Chujo, che attorno all’anno 1380 fondò una scuola di spada la Chujo-ryu. Già da quell’epoca nacquero un gran numero di scuole, visto la possibilità per uomini audaci e capaci di diventare dei protetti di qualche Daimyo (feudatorio) o addirittura dello Shogun (Governatore militare e civile del Giappone).

Infatti Nagahide Chujo era un classico esempio, ed per questo che lo Shogun Yoshimitsu Ashikaga (1358-1408) nominò N. Chujo maestro di spada del clan Ashikaga. Altri grandi samurai nei secoli futuri cercarono di crearsi una fama in tutto il Giappone, sempre per diventare dei protetti di qualche Daimyo o per aprire una scuola. Vediamo, infatti, la nascita di grandi scuole di spada che avranno una notevole influenza nel moderno kendo, come la Itto-ryu di Ittosai, la Niten-ichi-ryu di Miyamoto Musashi, Hoki-ryu di Hisayasu Katayama, il Muso-ryu di Hayashizaki ecc.

Storia del KendoIl piano di modernizzazione messo in atto dal governo Meiji (1868-1912) subì diversi ritardi dovuti alle ribellioni di Saga (1876), Kunamoto (1878), Shugetsu e Hagi. A causa dell’insurrezione dei samurai il governo mise al bando l’uso della spada.

Il kendo sembrava destinato all’oblio ma, Koseki e Sakakibara Kenji due maestri di spada con coraggio ed un enorme passione, raccolsero attorno a loro molti maestri oramai disoccupati a causa del provvedimento del governo. Andando in giro per tutto il Giappone mostravano la nuova arte della spada, e attiravano verso di loro nuovi praticanti, finché dopo anni di duro lavoro il Kendō diventò una delle arti marziali più praticate in Giappone, grazie all’interesse dello stesso governo. Non si può dimenticare una suggestiva esibizione del 1887 di Sakakibara Kenji di fronte all’imperatore Meiji, che con la quale stupì i suoi ospiti tagliando un elmetto di metallo. Questo episodio non può altro che dimostrare l’interesse di molti membri del governo a questa disciplina. Infatti il 01/11/1909 nacque all’Università di Tōkyō la prima federazione di Kendō universitaria, e nel 1911 nacquero i “Kendō no kata”. Il Kendō ebbe dei problemi alla fine dell’ultimo conflitto mondiale, ma dopo pochi anni (1955) tornò alla ribalta arrivando sino negli Stati Uniti d’America.

Il Kendō è considerato la scherma tradizionale Giapponese; ai fini della sicurezza la spada autentica fu sostituita con lo SHINAI, una spada da allenamento, formata da 4 stecche di bambù, unite assieme.

E’ un arte marziale di antica origine e tradizione, fu codificata nella forma attuale fra il 1868 e il 1911 (epoca Meji). Va considerato una disciplina “etico-sportiva” nella quale cioè gli aspetti etico-filosofici (lealtà, cortesia, rispetto) sono preponderati sull’aspetto agonistico.

La scherma con lo shinai è regolata dal Ki Ken Tai no-ichi, ciò significa che un colpo, per essere considerato efficace, deve essere portato con precisione, colpendo l’avversario con il solo terzo superiore dello Shinai, con perfetta scelta di tempo, corretta posizione del corpo e con Kiai forte e sicuro. Per un colpo corretto occorre quindi spirito KI – precisione della spada, KEN – spinta e corretta posizione del corpo, TAI – uniti assieme.

Kendō moderno

Kendo modernoLa traduzione letterale di Kendō è: “La via della Spada”.
Il Kendō si può definire una scherma con la spada giapponese in cui, ai fini dell’allenamento, si è sostituita la spada “autentica” (KATANA) con lo Shinai, una sorta di bastone composto da 4 stecche di bambù tenute insieme da pezzi di cuoio.
La sua peculiarità è che l’arma è tenuta di solito con due mani.
E’ quindi un’arte marziale di origini molto antiche, codificata nella forma attuale durante l’era Meji (1868/1911).
Si può anche denominare, secondo termini moderni, una disciplina “etico-sportiva”, in cui ciò che è l’aspetto agonistico non è prioritario, bensì subordinato a principi etici (rispetto, cortesia, lealtà e correttezza).
Infine, per citare le parole di un famoso Maestro, possiamo definire il Kendō come una “Via per la formazione dell’essere umano, attraverso la pratica e la ricerca delle leggi della Spada”.

Imparare il Kendō veramente e in modo corretto significa:

  • Temprare con la pratica il corpo ed il cuore.
  • Coltivare la forza del KI fino a traboccare di vitalità.
  • Attraverso il carattere particolare del Kendo, praticare la Cortesia.
  • Dare importanza alla Fede e alla Lealtà.
  • Ricercare la Verità.
  • Portare fino in fondo la propria ricerca.
  • Avendo un atteggiamento di amore verso la patria e la società, collaborare con gli altri e contribuire alla pace e al progresso dell’Umanità.

“Atteggiamento del Cuore nella Ricerca del Kendō”